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Adozioni

Ad oggi contiamo:

Togo 700 bambini e 4 seminaristi adottati

Burkina Faso 350 bambini e 20 seminaristi adottati

Congo Kinshasa 125 bambini adottati

Progetto sanità

PROGETTO SANITARIO

Il Progetto Sanitario è nato in seguito al viaggio nelle missioni del Togo e del Burkina Faso nel lontano Agosto 2003, in quella occasione ci siamo resi conto dell’importante sostegno che il Se.A.Mi. poteva dare all’opera missionaria nel campo sanitario portata avanti dalle Suore di San Francesco di Assisi. Le sorelle gestiscono diversi dispensari in tali paesi in cui mirano alla tutela della salute e con particolare attenzione quella materno-infantile, governano farmacie per le cure ed assicurano una continua presenza.

Ogni dispensario annovera diverse attività:

  • Ambulatorio con personale sanitario (medici, infermieri)
  • Laboratorio analisi con medici e tecnici
  • Farmacia

L’ambito maggiormente da supportare è la Farmacia.

Note per essere più fornite delle farmacie statali, si trovano spesso di fronte  a casi in cui la gratuità dei farmaci o presidi medico/chirurgici resta l’unica possibilità per dare speranza al paziente di superare la patologia responsabile dello stato di malattia. La sempre più diffusa indigenza della popolazione porta le sorelle missionarie ad eseguire acrobazie di sacrifici per ridurre le perdite economiche di una struttura volta a ricoprire sempre più frequentemente il ruolo di ente di beneficienza.

Le nostre certezze:

  • la professionalità del personale, selezionato localmente, indirizzata ad offrire un’alta qualità del servizio
  • la grande carità che spinge il personale, e particolarmente le Suore locali,  a sacrifici che rendano possibile la gratuità dei loro servizi
  • il fondamentale ruolo che i dispensari da noi sostenuti mantengono nel tempo, brillando rispetto al contesto

Cosa ti offriamo?

  • la garanzia di sostenere un’attività pienamente funzionante fonte di SALUTE, RISPETTO e SPERANZA in paesi che ne sono alla ricerca
  • la possibilità di dare un contributo sicuro all’assistenza sanitaria in Togo e Burkina Faso

PROGETTO DISABILI

Vedere lavorare con una forza inarrestabile che supera lo scetticismo, oltrepassa l’ignoranza e vince la paura è lo spettacolo a cui si assiste spendendo una giornata accanto a Suor Leontine.

Leontine, suora da sempre coinvolta nell’assistenza dei poveri ai margini estremi della società, è riuscita dal 2011 ad impegnarsi a Bangui (capitale della Repubblica Centroafricana) in un progetto che può spaventare il solo intento: accogliere e fare accogliere i bambini portatori di handicap.

Il primo grande problema nella società africana è accettare i bambini con problemi di natura fisica e soprattutto neurologica che li fanno rientrare nella drammatica condizione di ANORMALI. Il primo passo di Suor Leontine per ogni paziente è di lavorare per farli accettare dalle famiglie che a volte sono disposti ad abbandonarli per strada o addirittura ad avvelenarli per non avere sulle spalle l’onere di garantire una vita (già difficile per loro) decorosa per una creatura con meno possibilità. La sua missione è iniziata da un bambino con problemi neurologici (paralisi cerebrale infantile) che si è trovata ad assistere e a cercare i mezzi per offrirgli un piano terapeutico. Dopo i primi successi la voce della sua attività è andata spargendosi per Bangui e si è trovata ad assumere un fisioterapista e a stilare un programma terapeutico al fine di comprendere ad aiutare i piccoli pazienti.

Il suo programma prevede per i bambini con handicap fisico (piedi torti congeniti, paralisi neonatale plesso brachiale, etc..):

  •  fisioterapia preoperatoria,
  •  intervento chirurgico quando indicato (aiutata dalla fondazione LILIANE)
  •  fisioterapia riabilitativa
  • acquisto presidi che rendano possibile la deambulazione/lo spostamento fisico per continuare il percorso di istruzione

Mentre per i bambini con handicap cerebrali (paralisi cerebrale infantili, esiti di malaria, etc…) sono previsti:

  • educazione sanitaria e formazione per le famiglie coinvolte affinchè accettino il piccolo e siano formate per garantirgli l'assistenza domestica
  • neuroriabilitazione
  • interventi chirurgici se necessari (in collaborazione con la fondazione LILIANE)
  • fisioterapia riabilitativa e neuroriabilitazione

Le nostre certezze:

  • la candida ed indistruttibile volontà di Suor Leontine di continuare ad assistere i bambini con difficoltà fisiche o neurologiche
  • un’equipe preparata e disponibile ad affrontare un piano terapeutico che permetta ai pazienti in grado di farlo di proseguire il percorso di istruzione e per quelli che non lo sono di mantenere uno standard di vita decoroso

Cosa ti offriamo:

  • la sicurezza di sapere che la tua offerta sarà pienamente spesa da Suor Leontine per proseguire il percorso personalizzato di ognuno dei suoi piccoli
  • la possibilità di fare qualcosa per un progetto che prevede l’attenzione e la rivalutazione degli ultimi al mondo, per le creature più deboli ed indifese che esistono sulla terra, per i bambini per i quali solo persone con grande passione ed amore possono essere di aiuto ad andare avanti.

 Progetto carcere 

Grazie al contributo dei benefattori riusciamo a garantire migliori condizioni di vita ai carcerati di un paese a nord del Togo, Dapaong e ad assicurare un pasto giornaliero completo nonché condizioni sanitarie migliori rispetto a quelle inesistenti del passato.

Nel 2005, grazie ai cambiamenti politici segnati dalla elezione di Faure Gnassingbé quale nuovo presidente della Repubblica Togolese, si crearono le condizioni perché l’Unione Europea acconsentisse a stanziare finanziamenti per il rinnovo delle strutture carcerarie dietro l’impegno dello Stato togolese ad abolire qualsiasi forma di tortura nel rispetto dei diritti umani.

Parte di questi finanziamenti è stata utilizzata per ristrutturare il Carcere di Dapaong. Il Carcere è stato ampliato, migliorato e ripulito. Sono stati realizzati servizi igienici comuni ed un’ala separata per la detenzione di donne, anziani e minori. Anche dal punto di vista alimentare la situazione è migliorata, in quanto dal 2005 il governo garantisce un pasto giornaliero ad ogni carcerato che supera la soglia minima per la sopravvivenza. Visti i miglioramenti logistici, lo Stato togolese ha però quasi raddoppiato il numero dei carcerati del carcere di Dapaong i quali sono passati da una media di 145 a 250 circa.

Nel settembre 2007 suor Eleonora, la suora francescana che dal 2000 aveva cominciato a svolgere la sua opera assistenziale in favore dei carcerati di Dapaong, è stata trasferita a Ouagadougou, capitale del Burkina Faso.

Il Se.A.Mi. ha continuato a sostenere i carcerati di Dapaong tramite Frère Fernand Mancel (frate francescano e responsabile in loco dell’associazione Prisonniers Sans Frontierès), cui suor Eleonora aveva lasciato la gestione di un fondo dedicato alle esigenze del carcere. Frère Fernand assieme ad una piccola équipe di operatori scelti (un infermiere, un medico, un ex carcerato volontario ed un altro confratello di fra Fernand) ha continuato l’opera di suor Eleonora nella cura materiale e spirituale dei carcerati.

Grazie a Frère Fernand ed all’opera di mediazione dei volontari di PSF anche il rapporto tra carcerati e guardie carcerarie è molto migliorato. Non si sono più verificati episodi di torture e soprusi e le guardie carcerarie hanno assunto un atteggiamento più collaborativo con quanti prestano un sostegno ai carcerati.

Nel 2011 Frère Fernand  è stato inviato in Benin per cui i responsabili diocesani hanno incaricato un operatore laico incaricato dalla Diocesi, con il quale attualmente collaboriamo, di proseguire il lavoro di supporto ai carcerati di Dapaong.

Da dicembre 2011 il Se.A.Mi. ha iniziato a sostenere anche l’opera di suor Eleonora e di un cappellano dei padri Camilliani presso il Carcere di Ouagadougou.

La particolarità del carcere di Ouagadougou è quella di essere un “carcere di frontiera” nel quale confluiscono detenuti di diverse nazionalità e culture, spesso lontanissimi dal proprio paese e dalle proprie famiglie. E’ questo un carcere molto grande (attualmente ospita circa 1700 detenuti), strutturato su tre piani. Il terzo piano è riservato ai detenuti che si trovano nel regime di massima sicurezza, i quali comunicano le proprie esigenze a suor Eleonora esclusivamente mediante biglietti. Lo stretto regime di sorveglianza consente a suor Eleonora di incontrare solo quattordici detenuti alla volta. All’interno del carcere vi sono una cappella ed una moschea. Lo Stato garantisce ad ogni carcerato una boule (poco più di un pugno) di polenta di mais o di miglio al giorno. La struttura logisticamente è inadeguata ad ospitare il numero dei carcerati presenti. La carenza di spazio, di aria e di luce rende la sopravvivenza molto difficile. 

Altri progetti

Tra i progetti che il Se.A.Mi. ha realizzato grazie al sostegno ricevuto ci piace ricordare i più importanti e significativi quali:

  • la casa di Kinshasa – Righini per un aiuto ai bambini di strada  nella Repubblica del Congo;
  • parte del “Dispensario Jean Paul II”, destinata ad accogliere il laboratorio analisi e a curare i bambini  di Yaka (Togo);
  • il liceo “Don Gennaro Antonini” a Kaboli nella diocesi di Sokodè in Togo;
  • la sala nutrizionale presso la Pouponnière (il nido) S.te Claire di Lomè-Tokoin nel Togo;
  • la biblioteca “Giorgio” nel villaggio di Anyronkopè – Togo;
  • la sala “Luca” per le vaccinazioni e l’educazione sanitaria presso il dispensario di Yaka – Togo;
  • il reparto di maternità, il pozzo e la casa per l’ostetrica che opera a Rapadama – Burkina Faso.

Questi progetti sono stati realizzati tutti grazie alla generosità di persone sensibili dell’associazione e non, che hanno sposato la nostra causa e quella dei bambini poveri.

Microcredito

In occasione del viaggio del Se.A.MI. nell’Agosto 2008 nasce il Progetto del Microcredito. Un’idea ambiziosa portata avanti dal Se.A.Mi. coerentemente con lo spirito e l’obiettivo di fornire alle persone che aiutiamo gli strumenti necessari a prender in mano la propria vita ed a migliorare la propria condizione.

Se l’aiuto riservato ai bambini ed ai ragazzi è stato pensato nella forma dell’adozione essenzialmente per contribuire all’istruzione ed alla formazione, un sostegno per gli adulti era bene pensarlo sotto una forma diversa, maggiormente responsabilizzante.

Il microcredito risponde a quest’esigenza in quanto prevede un prestito di denaro iniziale tale da consentire al singolo di avviare un’attività lavorativa. Alla fine dell’anno il singolo si impegna a restituire la somma ricevuta inizialmente più un piccolo interesse. La solidarietà del gruppo serve da garanzia per la restituzione delle quote dei singoli. Quanto restituito consente di creare un fondo per il sostegno di altre persone.

Nel 2008 è stato avviato il progetto con un gruppo di 13 donne del villaggio di Niamtougou (Togo) che hanno avviato attività economiche di vario genere per lo più indirizzate all’allevamento di animali da cortile, all’acquisto all’ingrosso per una rivendita al dettaglio di prodotti alimentari e di vestiario e all’acquisto di cereali destinati alla trasformazione (ad esempio l’acquisto di un cereale per la trasformazione nella birra locale).

La restituzione delle somme inizialmente versate a questo primo gruppo (equivalente a circa 100 € ciascuna) ha consentito di sostenere i progetti di un secondo gruppo di donne sempre nel territorio di Niamtougou.

Le offerte destinate all’investimento del Progetto Microcredito vengono rimesse dal Se.A.Mi. alla suora che si occupa personalmente della gestione del progetto sul territorio, la quale svolge la delicata opera di selezione delle persone idonee alla partecipazione al gruppo ed alla riscossione delle rate previste per la restituzione del prestito. Ogni anno la suora responsabile del progetto invia al Se.A.Mi. un rapporto sull’andamento del progetto e delle attività realizzate dei singoli beneficiari.

Progetti completati

Scuola S. Antonio di Padova

Attualmente è in corso di realizzazione l’impegnativo progetto della costruzione della scuola S. Antonio di Padova a Lomé, destinata ad accogliere i bambini figli delle donne “dockers” (donne-facchino) che lavorano nel grande mercato di Lomè (Togo). Il progetto prevede anche la realizzazione di una mensa scolastica per offrire ai bimbi un pasto al giorno. La realizzazione della prima parte del progetto è quasi ultimata; i bimbi hanno già usufruito delle aule del piano terra in questo anno scolastico. Si stanno ultimando i lavori della parte destinata alla mensa (cucina, refettorio, ecc.); una mensa provvisoria tuttavia è stata già attivata per garantire il pasto a circa 70 bambini tra i più poveri.

Il piano sopraelevato comprende aule e locali da destinare alla biblioteca e ad altri servizi.  Questo progetto è finanziato, in parte dal 5xmille e, in parte, dalle offerte di benefattori che hanno a cuore la sua realizzazione. Alla luce del rilevante numero di bambini che avrebbero l’opportunità solo in questo modo di crescere e frequentare la scuola, stiamo lavorando intensamente per raccogliere fondi e poter finanziare la seconda parte del progetto. 

 

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